Dragotantidenti e
Brucotantipiedi
(cioè la vera storia dell’Asilo di Cadorago)
Si dice che tanto, ma tanto, tempo fa sia
passato da Cadorago,
brucando tra un
prato
e l'altro
Un drago
GROSSO,
p e n n u t o
e
PANCIUTO.
Poverino, voleva un po’ di compagnia, ma tutti avevano paura di lui .... tutti tranne un bruco che aveva incontrato nel prato .
Sì, e' vero, non c'era molto da parlare, ma il bruco tutte le mattine camminava
dolcemente sul collo del drago, come per fargli una carezza
e lo svegliava arricciandosi sul suo ingombrante naso .
Il
drago faceva poi un potente starnuto ed il bruco veniva lanciato
Come si divertiva il bruco! Faceva mille piroette mentre VOLAVA e VOLAVA…
Il bruco era così contento che, una volta atterrato, riprendeva subito la strada per ritornare dal drago
ma era così lento che impiegava un giorno intero, giusto il tempo per svegliare nuovamente il suo amico drago .
I giorni passavano veloci ed il drago doveva riprendere il suo viaggio ma il bruco non voleva che lui partisse perché voleva volare .....volare ....e ancora volare .
Si racconta allora che il drago,
la notte prima di partire, decise di lasciare in paese in un posto nascosto e
sicuro un uovo di drago che tenesse compagnia al suo amico bruco.
La mattina dopo la partenza del drago, come suo solito, il bruco si incamminò alla ricerca del suo amico e cammin cammino incontrò, o meglio, inciampò in un grosso uovo tondo tondo e bianco .
Il bruco era molto curioso e grattando grattando sul guscio, riuscì a fare un piccolissimo buco nel guscio dell'uovo ed entrò.
Sorpresa
!
Un piccolissimo drago pennuto stava dormendo all’interno; Brucotantipiedi si avvicinò dolcemente e gli accarezzò la testa e toccò, col suo 351esimo piede, il nasino del drago.
Il drago aprì prima un occhio, poi l'altro e poi... una enorme bocca con tantissimi denti!
Il bruco cominciò a contarli 1..2..3..4..5…?...7…8…?... ?...11…?...?...100…? 1000…???
Erano tantissimi: più di quanti lui sapesse contare!
Decise allora che il piccolo drago si meritava il nome di Dragotantidenti.
Una
volta sveglio
Dragotantidenti
con le sue unghie ruppe il guscio dell’uovo e rimase a fissare il bruco a bocca
aperta…
Brucotantipiedi fissava Dragotantidenti cercando di capire le sue intenzioni
ma il draghetto immobile spalancava la bocca sempre di più…
“Ma sì - penso' Brucotantipiedi- ora ricordo! Quando un drago esce dall’uovo, si aspetta di vedere la sua mamma e quindi Dragotantidenti pensa che io sia la sua mamma e la mamma deve portare cibo, tanto cibo, al suo piccolo nato... "
Brucotantipiedi portò a
Dragotantidenti
un bel ciuffo d'erba
che venne subito divorato…
poi un altro ciuffo… , subito mangiato,
ed un altro ancora!
E così via per giorni e giorni ...
Dragotantidenti era insaziabile ed i ciuffi d'erba sempre più' lontani e quindi Brucotantipiedi doveva camminare sempre di più, avanti e indietro.
Fu
allora che si ricordò del NASO!
Andò dal suo amico Dragotantidenti,
si arricciò sul suo piccolo naso e...
il drago con un bello starnuto lanciò
Brucotantipiedi su un bel ciuffo d' erba lontano.
Si
racconta ancora che
Dragotantidenti
crescesse,
crescesse
crescesse
e
che
Brucotantipiedi venisse lanciato
sempre più lontano per prendere nuovi ciuffi d'erba
..
Come si divertiva il bruco... faceva mille piroette
mentre VOLAVA
e VOLAVA .
Tuttavia un giorno il lancio non fu perfetto e il bruco andò a finire sui piedi di un piccolo bambino di Cadorago che lo guardò stupito.
Cosa ci faceva quel lungo bruco sui suoi piedi ?
Lo scoprì subito: Brucotantipiedi colse subito un ciuffo d'erba poi si arrampicò fino all'orecchio del bambino e gli fece solletichino-solletichino.
Il bambino si grattò l'orecchio, starnutì e lanciò Brucotantipiedi verso il drago che subito mangiò il ciuffo d'erba e rilanciò il bruco ai piedi del bambino.
Brucotantipiedi colse subito un altro ciuffo d'erba e prese ad arrampicarsi per raggiungere di nuovo l'orecchio del bambino, ma questa volta il piccolo lo prese dolcemente con le sue piccole mani e con un soffio lo lanciò lontano verso il drago.
E così fu per mesi e mesi: il bambino andava a trovare i suoi nuovi amici e giocava al "lancio del bruco" nei prati di Cadorago.
Dragotantidenti cresceva a vista d'occhio e diventava sempre più pennuto e pancione come il suo papà ed il bambino incominciava ad avere un po' di paura a giocare con un drago così grosso ...ma, cosa importa ...di un amico ci si deve sempre fidare e poi era così bello giocare con lui !
Dragotantidenti un bel giorno capì che era venuto il momento di andarsene da Cadorago e decise di partire insieme al suo inseparabile amico Brucotantipiedi.
Il draghetto era però un po’ triste all’idea di lasciare il bambino senza una compagnia con cui giocare… e pensa e ripensa alla fine gli venne un’idea!
Si
dice che il bruco ed il drago scomparvero e che il bambino abbia trovato nel
prato una bella lettera
di
Dragotantidenti
che diceva :
"Sono dovuto partire ma per non lasciarti solo ho nascosto nel prato un uovo per te :
cercalo e poi aspetta che passi vicino a te un bel bruco e … troverai di sicuro nuovi amici con cui giocare.
Ciaoooooo! "
Il bambino cercò e cercò ma non riuscì mai a trovare l'uovo nascosto.
Il tempo passò e il bambino diventato uomo, proprio cento anni fa, a ricordo dei bei momenti della sua vita passati con Dragotantidenti e Brucotantipiedi,
decise di realizzare un qualcosa di
POSSENTE
ed
indistruttibile
come il draghetto
che si unisse a qualcosa di piccolo e
perennemente
ALLEGRO
come il bruco.
Ora, se passate da Cadorago, il drago ed il bruco non ci sono più ma al loro posto un indistruttibile asilo
ed una moltitudine di allegri bambini
sono lì a testimoniare i bei tempi.
Ma… attenzione!
Si dice che nel giardino dell'asilo ci sia ancora sotterrato l'uovo mai trovato,
in attesa che un bambino lo scopra...
…ed allora chissà mai cosa potrebbe accadere !!!!!!!!!!!!!!!!
GENTILE OMAGGIO A TUTTI I BAMBINI DA PARTE DELL’ASSOCIAZIONE DEI GENITORI DEL COMUNE DI Cadorago IN OCCASIONE DEL CENTENARIO DELL’ASILO SANTA MARIA.
100 auguri al nostro asilo affinché possa accompagnare nella crescita i nostri figli, nipoti e pronipoti …per altri 100 anni!
P.S. La sintassi non è delle migliori ma io confido che i bambini non se ne siano accorti e siano rimasti affascinati dalla magia della storia…
Il vostro affezionato
Brucotantipiedi